mercoledì 28 dicembre 2011

"Anolina Dry" e un mercatino speciale



Dopo la grande abbuffata di Natale eccoci ancora qua, con tanta voglia di finire l'anno in bellezza!!!
Vi avevo parlato di una sorpresa ed eccola qua; vi racconto cos'è successo durante questi giorni di festa...
Ancora prima che iniziasse la cena di Natale, Anolina ha sfoderato il nuovo look presentandosi sotto forma di "aperitivo to eat". Avvolta in una sfoglia verde da far invidia al Grinch e con il suo solito ripieno cremoso si è tuffata in un bicchiere da martini colmo di brodo...inutile dirlo, come sempre ha spopolato!
Credo che per l'ultimo dell'anno ci sarà il bis...non è venuta voglia anche a voi di proporre un cocktail speciale?!
La ricetta è sempre quella dei classici anolini, basta aggiungere un pò di colorante alimentare (nel mio caso verde come l'oliva del martini)all'impasto.






Per quanto riguarda le mie feste devo dire che sono proprio soddisfatta; ho mangiato decisamente bene, ho passato bei momenti e ho fatto le mie tanto amate sciate nonostante la carenza di neve!!! In tutto questo ho avuto anche un'intera mattinata per girare tra le bancarelle del Mercatino di Natale di
Bolzano...impossibile lamentarsi. 
L'unica voglia che non mi è passata è quella di fare (e ricevere) regali; il riassunto per immagini dei profumi, delle luci e dei colori di questo magico mercatino è solo per voi...spero vi piaccia. :)






Probabilmente questo sarà l'ultimo post del 2011 perciò ne approfitto per farvi gli auguri di buon anno!!!
Un abbraccio a tutti :)














mercoledì 21 dicembre 2011

Tarte Tatin alle pere + sorpresa



Buongiorno a tutti!!!Mattinata felice per me...ho appena scoperto di aver vinto la sezione "Gnocchi 2.0" del contest "Dentro il riccio" perciò la prima cosa che voglio fare è ringraziare Matteo e tutti i giudici per l'opportunità, è stato un bellissimo regalo che mi ha fatto passare un momento di relax durante questa confusione pre-feste :)


Natale sta arrivando e con lui tutte le idee che si sovrappongono creando confusione nel mio, ancora provvisorio, menù. Già, non ho ancora deciso cosa ci sarà sulla mia tavola; l'unica certezza sono gli immancabili anolini! Qui da noi un Natale non può definirsi tale senza un buon piatto di galleggianti (come li chiamiamo a Parma)e io non ho nessunissima intenzione di farmeli mancare! :)
Mentre vado nel panico Anolina si prepara ad affrontare la cena con il suo perfetto aplomb; lei si che sa come affrontare queste situazioni...
Per il suo primo Natale vuole fare le cose in grande e sta pensando a mille modi possibili per reinventarsi in versione natalizia; per ora non si può dire nulla ma prima della fine dell'anno spunterà con una nuova veste un pò finger food/un pò aperitivo...se siete curiosi tornate a trovarmi! 
Forse vi starete domandando dove Anolina vada a prendere tutta questa energia? Bè, molto semplice, dalla serie infinita di dolci che prepara durante le sue "fasi creative"...in questo caso si è coccolata con una "TARTE TATIN PERE, CIOCCOLATO E CONFITURE DE LAIT" che le sta dando tutte le forze necessarie!
Vi svelo la sua ricetta:


250gr farina di grano tenero tipo "00" Alce Nero
125gr burro + un pò per le pere
70gr zucchero 
2 cucchiai zucchero di canna 
2 cucchiai cacao in polvere (meglio se amaro)
1 uovo + 1 tuorlo
1/2 bustina di lievito
un pizzico di sale
6 pere piccole
confiture de lait à la fleur de sel de Guérande


Mettere la farina e il cacao a fontana e unire il burro; impastare aggiungendo lo zucchero, le uova e il sale.
Incorporare il lievito e impastare fino ad ottenere una palla omogenea.
Lasciar riposare in frigo per circa 30 minuti.
Nel frattempo cuocere le pere (tagliate a pezzettoni) in padella con un una noce di burro e 1 cucchiaio di zucchero di canna.
Cospargere un cucchiaio di zucchero di canna sul fondo della tortiera e disporre le pere in modo regolare; dopo aver tirato la pasta posarla sulle pere facendo un buco al centro. Cuocere a 190° per circa 30 minuti ma il tempo dipende dalla grandezza della vostra torta, io ne ho fatte tante piccole perchè questa pasta è molto morbida e difficile da tirare.
Una volta cotta rovesciare la torta e spalmare la confiture de lait sopra le pere.
p.s.:Il sale di questa confiture rende la torta ancora più speciale ma se non la trovate andrà benissimo una normale confiture de lait.


Io non ho saputo resistere...Anolina ha convinto anche voi? 
Daaaai, preparatevi questa torta che lo so che siete stati tutti molto buoni; infondo è periodo di festa e sicuramente le rinunce possiamo lasciarle in eredità al prossimo anno! :)
Buon Natale a tutti!!!
















mercoledì 14 dicembre 2011

Vellutata scalda cuore...



Santa Lucia è appena passata e se non fosse per le pubblicità che ci bombardano e per le luci della città non mi accorgerei di questo Natale ormai alle porte; non c'è freddo e non nevica...ma cosa dico, non prova nemmeno a piovere un pochino! 
Io ho comunque voglia di uno dei miei piatti scalda cuore; solo loro riescono a consolarmi un pò quando la mia stagione preferita mi abbandona facendo di tutto per nascondersi.
Questa volta tocca alle vellutate; non ne ho ancora proposta neanche una e mi sembra una cosa troppo strana perchè io semplicemente le adoro! Non me le faccio mancare per nessuna ragione al mondo, soprattutto in inverno dopo una lunga giornata di sci che per quest'anno non ho ancora potuto fare...sigh :(
Va bene, ora la smetto di lamentarmi e vi scrivo la ricetta super easy della mia VELLUTATA ALLA ZUCCA.

Tagliare a pezzetti e cuocere a vapore (circa 20 minuti) 250gr di zucca, 300gr di patate e 1/2 scalogno. Frullare il tutto; aggiungere sale, pepe e servire con una spolverata di sesamo,erba cipollina e un filo d'olio. 
A me piace bella densa ma se volete potete allungarla con un pò di brodo di verdure.
Pochi passaggi e risultato assicurato! 


Ammetto di avere avuto un asso nella manica, anzi 3...sì perchè si da il caso che un gentile contadino amico di mia mamma ci abbia regalato 3 zucche meravigliose! Questa non volevo nemmeno tagliarla e immagino potrete capirmi visto che era color rosa antico...non so voi ma io non le avevo mai viste di questo colore. Ci ho messo un mese ma poi mi sono decisa, l' ho tagliata a metà e dopo essere rimasta inebriata dall'irresistibile profumo che sprigionava l'ho finalmente cucinata!
Sarà la solita zuppa ma è di quelle che non stancano mai!!!
Buon appetito :)




Ciotola Giannini 


mercoledì 7 dicembre 2011

Jacket Potato



Un pò di nostalgia nell'aria; circa un anno fa ero a Londra, l'autunno là ha il profumo del tè...un tè alla menta piperita che ti scalda lasciandoti in bocca il gusto fresco del suo cielo! 
E pensare che prima nemmeno mi piaceva (o forse non l'avevo capita); da forte sostenitrice di Parigi non volevo nemmeno sentirne parlare...poi per le varie coincidenze della vita ci sono capitata e mi sono dovuta ricredere, è stato amore fin dal primo giorno. Forse è proprio lì che tutto ha preso una diversa direzione facendomi arrivare fin qui.
Ho pensato ci volesse una rimpatriata con i miei ricordi e la prima cosa che mi è venuta in mente è la Jacket Potato del pub sotto casa...ovviamente non è l'unico ricordo; ci sono i profumi del cibo etnico, gli scoiattoli del parco, le zuppe take away, i cupcakes dai mille colori, le passeggiate lungo il Tamigi e i meravigliosi musei.
Ma vogliamo parlare del sapore perfetto di una "semplice" patata che si può farcire in base ai gusti e all'umore!? Quando non si sa cosa mangiare non c'è niente di meglio di una Jacket Potato...sarà banale ma io non posso pensare ad un inverno senza la sua compagnia! :)


Non serve nemmeno una ricetta; basta mettere le patate precedentemente bucherellate e spennellate con l'olio in una teglia e infornarle a 180°(il tempo varia in base alla dimensione). Tutti le adoreranno, potete preparare diverse ciotole con ingredienti vari e ognuno le condirà come preferisce...baked beans, bacon e cheddar, tonno e maionese, funghi e panna, cipolle, chili con carne, solo burro per i "puristi" e altre mille cose.


Sentire il profumo delle patate al forno per tutta la casa mi ha fatto sentire coccolata... Naturalmente la nostalgia è rimasta intatta però per qualche minuto mi sono consolata immaginando le pareti di legno di quel pub così intimo e accogliente! 
Ora, per tenere vivo il ricordo, vi lascio e vado a mangiarmi la mia Jacket Potato... 
Have a good meal ;)


p.s.: il pub si chiama "Friend at hand" Herbrand Street-fermata Russel Square(a pochi minuti dal "British Museum")












giovedì 1 dicembre 2011

Flantastic!!!


Finalmente Dicembre!!! Io lo adoro e non so se è per le luci, per la neve o per i dolcetti ma so sicuramente che mi piace perchè per un pò di tempo posso dimenticarmi di crescere; come quando si sfoglia un libro per bambini e ci si perde non si sa dove... Esagero, lo so, ma non posso fare a meno di farmi travolgere dall' atmosfera! Quindi...
Come potrei non festeggiare in modo appropriato l 'arrivo del mio mese preferito?!
E quale modo migliore se non con una torta di mele un pò speciale? Una di quelle che ti fanno passare tutte le "paturnie" :)
Lo ammetto, io ho un debole per le mele, in particolare per quelle cotte perciò probabilmente questa sarà la prima di una lunga serie di ricette che non vedo l'ora di provare! Dovrei creare una sezione solo per loro...potrei chiamarla "Apple Pie please make me smile" cosa ne dite???
Vagando per i blog ho trovato degli spunti interessanti; ho cambiato dosi, aggiunto ingredienti ed ecco a voi il mio FLAN ALLE MELE! 


Ecco gli ingredienti: 20gr  farina 00
                      20gr  farina di farro
                      20gr maizena
                      2 mele
                      200ml  latte
                      75ml  panna
                      70gr zucchero di canna
                      2 uova + 1 tuorlo
                      1 pizzico di sale 
                      1/2 cucchiaino di cannella in polvere
                      zucchero a velo
                      succo di limone


Sbucciare le mele, tagliarle a fettine e passarle nel succo di limone. Setacciare le farine, la maizena, e il sale. In una ciotola a parte montare le uova con lo zucchero fino a renderle spumose; unirle alla farina e mescolare fino ad ottenere un composto omogeneo.  Incorporare il latte e la panna; versare il composto nella teglia e disporre le mele lasciando circa un centimetro dal bordo.
Cuocere per 45 minuti a 200° e ovviamente spolverare con un sacco di zucchero a velo :)
p.s. : l' idea era di aggiungere anche l'uvetta ma la mia memoria si è persa per strada...in ogni caso secondo me ci starebbe proprio bene!


E' un pò tardi e mi si chiudono gli occhi ma ho proprio voglia di aspettare l'arrivo del primo giorno di Dicembre! Anolina naturalmente è d'accordo con me, anzi, è anche un pò infastidita perchè non sono ancora riuscita a fare l'albero di Natale (cosa decisamente terribile per noi che solitamente resistiamo massimo fino a metà novembre). Questo weekend provvederò; intanto questo flan ci farà iniziare nel migliore dei modi :)
Il profumo di cannella mi avvolge, il rumore del forno mi culla come una ninna nanna, l'impasto si gonfia sollevando le mele con la sua magia...Una fetta di questa torta e mi catapulto nel sogno natalizio con la speranza di trovare qualche fiocco di neve al mio risveglio!
Buon Dicembre a tutti :)





    
                      



mercoledì 23 novembre 2011

Pere Surreali


Vi chiedo scusa ancora prima di cominciare, lo so che queste non sembrano pere...a mia discolpa posso dire che erano davvero piccole, il vino le ha colorate di questo bel rosso e senza preavviso sono diventate delle "pere surreali"!
Però in fondo sono carine no?! Quando gli ingredienti sono pochi e la voglia di dolci tanta, saltano fuori delle idee da non sottovalutare! :)
Inoltre il freddo di questi giorni ha giocato a mio favore facendomi ricordare la soffice e cremosa consistenza dello zabaione con il suo sapore pieno e avvolgente; non potevo non cedere alla tentazione!
La ricetta è semplice e può essere interpretata in modi diversi (magari con una fonduta di cioccolato al posto dello zabaione), io ho deciso di farla così:
Ho preso 4 pere piccole piccole, dopo averle pelate le ho cotte nel vino rosso per 1 ora circa. Nel frattempo ho preparato la crema di zabaione aggiungendo 2 quadretti di cioccolata bianca alla ricetta classica; l' ho versata nei vasetti e ho aggiunto le pere cotte.



Vi assicuro che queste piccole delizie in vasetto non vi deluderanno! Potrete portarvele anche in ufficio (o dove preferite) per un momento di relax e se avanzerà qualche pera, cosa che non credo e che ovviamente a me non è successa, potrete farci una super crostata. ;)
Altro che borsa di acqua calda, perfino la Gelida Anolina si è sciolta davanti a questa "merenda scalda-cuore"!!!


giovedì 17 novembre 2011

Uno gnocco tira l' altro




Gli gnocchi sono complicati, forse è per questo che Anolina li ama tanto...se una cosa non è complicata lei nemmeno la considera!
Io ovviamente dovevo stare al passo e, nonostante la mia unica e disastrosa esperienza, ho deciso di affrontarli...
Questa volta però sono partita avvantaggiata; avevo una scorta di patate e speck del Trentino che non poteva proprio tradirmi, ho aggiunto qualche ingrediente di stagione et voilà...Finalmente una pasta morbida ed elastica al punto giusto, facile da modellare e profumatissima!

GNOCCHI DI ZUCCA E CASTAGNE

Ecco cosa ci serve: 300gr patate
                    400gr polpa di zucca
                    100gr farina
                    100gr farina di castagne
                    1 tuorlo
                    salvia
                    burro
                    speck
                    sale e pepe

Lessare le patate già pelate, nel frattempo tagliare la zucca a pezzettini e cuocerla in padella con una noce di burro. Schiacciare zucca e patate; unire mezzo cucchiaino di sale, il tuorlo, le farina setacciate e mescolare velocemente. Formare una palla, coprirla e lasciarla riposare per 30 minuti.
Dividere l'impasto, formare dei filoncini e tagliarli a pezzetti (lavorateli come più vi piace, o con la forchetta o a mano per formare delle palline).
Cuocere in acqua salata e scolare appena vengono a galla.
Far saltare gli gnocchi in una padella con burro fuso, salvia e speck.
Servire con una macinata di pepe!

Non so come sia il tempo da voi ma qui è arrivata la nebbia perciò, soddisfatta della mia prima ricetta con le castagne, sono pronta per una calda cena autunnale che profuma di montagna...
Visto il periodo stappo anche una bottiglia di vino novello e, consapevole che mi verrà una gran voglia di scappare in una baita in mezzo al bosco, inizio a mangiare! 
Buon Appetito a tutti!!! :)




Con questa ricetta partecipo al contest

   

venerdì 11 novembre 2011

Popover mania








Anolina non aveva proprio idea di cosa fosse un Popover ma quando ha addentato questa delizia che ricorda un pudding, un pancake, una crêpe ma non è nessuna di queste cose; è rimasta folgorata!
Ed io...Beh, amore a prima vista, ho dovuto assolutamente prepararli.


In una ciotola incorporare 125gr di farina, 150ml di latte, 150ml di acqua, 2 uova, 1 pizzico di sale (io ho aggiunto mezzo cucchiaino di lievito per dolci) e lasciar riposare 30 minuti. Scaldare il forno a 220°; versare mezzo cucchiaino di olio in ogni stampino e scaldarli in forno per 5 minuti.
Versare la pastella negli stampini (non riempiteli fino al bordo perchè si gonfiano) e cuocere per circa 15 minuti.


Non sono riuscita a staccare gli occhi dal forno; fortunatamente la cottura è molto veloce e il risultato è stato subito perfetto.
Ho sfornato questi "panini morbidosi", li ho assaggiati e mi sono venute circa 200 idee per la farcitura! 
Ve li consiglio con caprino e salmone o con mele e miele ma sbizzarritevi pure...Sono come il pane, vanno bene con tutto!!! 
E come se non bastasse, sono decisamente fotogenici...Li ho messi su un piccolo tagliere, su una foglia di fico trovata nel mio giardino e non riuscivo a smettere di fotografarli.







Spero di avervi convinti e se provate altre farciture fatemi sapere come va.
Buona giornata a tutti e...Che la popover-mania abbia inizio! :)

lunedì 7 novembre 2011

L' arte del galleggiamento

"Piove sulle tamerici" e si allaga il mio giardino! Anolina si prepara a galleggiare con il suo stile inconfondibile; a me invece serve un'ancora di salvataggio e in questi casi lei sì che mi può aiutare!
Vi elencherò le sue personalissime regole dell'"arte del galleggiamento" sperando che un buon piatto di Anolini in brodo possa salvare anche voi!


"REGOLA DEL BRODO": Acqua fredda per un buon brodo, acqua calda per un buon pezzo di carne.            
Ecco cosa ci serve: 4 litri d'acqua
                    1 carota;
                    1 gambo di sedano;
                    1 cipolla;
                    1 chiodo di garofano;
                    mezza gallina;
                    300 gr di manzo + 1 osso;
                    sale 
                    
Anolina ha bisogno di un buon brodo perciò userò acqua fredda.
Versare l'acqua in una pentola e aggiungere la carne,lasciare riposare 20/30 minuti. Mettere la pentola sul fuoco e portare ad ebollizione; salare e unire le verdure (inserire il chiodo di garofano nella cipolla e toglierlo a fine cottura).
Far sobbollire 2 ore schiumando regolarmente per togliere le impurità che si formano in superficie. A fine cottura togliere la carne e le verdure e filtrare il brodo. Per sgrassarlo perfettamente, lasciarlo raffreddare e togliere il grasso che si è rappreso in superficie.


"REGOLA DELLA PASTA": Mettere tante uova quanti sono gli etti di farina.
Ecco cosa ci serve: 500 gr di farina 00;
                     5 uova intere a temperatura ambiente;
                     un pizzico di sale; 
                     1 cucchiaino di olio
                      
Setacciare e disporre la farina a fontana sul piano di lavoro; versare le uova e il sale al centro. Con una forchetta sbattere le uova e incorporare la farina partendo dal bordo della fontana. Aggiungere l' olio e lavorare energicamente l'impasto per 15/20 minuti fino a renderlo omogeneo. Formare una palla, avvolgerla nella pellicola trasparente e lasciar riposare per circa 30 minuti.


"REGOLA DEL RIPIENO": Molto formaggio, poco pan grattato e niente carne.
Ecco cosa ci serve: 250 gr di Parmigiano grattugiato
                     40 gr di pan grattato
                     brodo  
                     1 uovo intero
                     noce moscata
                     sale q.b.
      
Bagnare il pan grattato con il brodo bollente. In un' altra ciotola mescolare il Parmigiano con uovo,sale e noce moscata (assaggiate per decidere se preferite metterne tanta o poca). Unire il pan grattato e amalgamare.


Ci siamo, abbiamo tutto quello che ci serve per un galleggiamento perfetto! Ora non resta che mettere insieme i pezzi: Stendere una striscia di pasta; formare delle palline di ripieno e disporle sulla sfoglia distanziandole di qualche centimetro. Coprire con un' altra striscia di pasta e formare gli anolini con l' apposito stampo rotondo festonato.
Cuocere nel brodo e servire con una spolverata (PIU' o meno abbondante) di Parmigiano grattugiato.






Vado a tuffarmi nel mio brodo sperando di trovare anche voi!!! Galleggiare insieme non ha prezzo.


p.s.: A Parma gli Anolini li chiamiamo anche Galleggianti :)
  
                                     
                                 
                                 
                                                     

giovedì 27 ottobre 2011

A.A. (About Anolina)

Autunno: la Gelida Anolina si sveglia dal letargo pronta ad "assaporare" la fredda stagione.
Perchè dovete sapere che Anolina ama il freddo; la neve e ovviamente, da buona emiliana, ama perdersi nella nebbia. Ed è proprio nella nebbia che si rifugia per ritrovare le cose perse o semplicemente dimenticate.
Così Anolina parte alla ricerca di nuovi sapori; affronterà la sua avventura culinaria con una macchina fotografica,  un grosso cucchiaio e un pò di Parmigiano come carburante!








"La Gelida Anolina" alias Silvia Censi: 24 anni; una serie infinita di decisioni mai prese, di idee dimenticate e progetti assurdi all'attivo!
Inguaribile giramondo e divoratrice di libri e film; con una grande passione per la cucina e l'amore per la fotografia che mi ha portato a frequentare il corso professionale dell' "Istituto Italiano di Fotografia"di Milano.
Eccomi qua, ex fotografa smarrita e aspirante food photographer, certa che questa sia finalmente la lampadina giusta!!!






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